La Matita, il CAD 3D ed il caffè

La Matita, il CAD 3D ed il caffè

Sono un Consulente Progettista Meccanico, uno di quelli che trasforma le specifiche tecniche in soluzioni costruttive, modelli 3D e tavole esecutive per l’officina. Insomma sono uno di quelli che vive intere giornate su CAD 3D e PDM, ma ogni mio progetto nasce, su un foglio bianco, da una matita ed un caffè.

Certamente la sinergia tra CAD e PDM permette di ottenere livelli di dettaglio e standardizzazione altrimenti difficilmente raggiungibili, ma lo sviluppo del progetto meccanico deve iniziare dallo studio delle soluzioni costruttive mediante schizzi a matita sul quaderno. Pochi tratti. Solo i dettagli necessari che permettono al progettista di focalizzare ed analizzare la soluzione costruttiva contestualizzandola nella specifica applicazione.

Ho provato anche strumenti digitali con i quali approcciare un nuovo progetto, ma la libertà che lascia una matita su un foglio bianco è ineguagliabile. Solo con la matita infatti si riesce a sintetizzare, depurare, collegare le idee, le soluzioni costruttive che poi saranno modellate, ottimizzate e perfezionate sul CAD 3D.

Questa pratica, che arriva da tempi lontani, si sta perdendo in un mondo sempre più affamato di tempo, dove il ritmo della progettazione è dettato quasi esclusivamente da un time to market che si contrae sempre più.

Durante le mie consulenze, osservo con maggiore frequenza che i progettisti meno esperti, e non solo loro, rispondono a questa richiesta di rapidità dedicando sempre meno tempo allo studio preliminare delle soluzioni costruttive, come se riflettere su quali strade prendere fosse una perdita di tempo, approcciando direttamente al modellatore solido anche quando le soluzioni da adottare non sono chiare.

Il caffè? Il caffè è il rituale di preparazione alla nuova avventura. Un’avventura che durerà settimane, in cui le attività da svolgere saranno tante, i tempi saranno stretti, e la concentrazione dovrà essere al massimo per riuscire a superare ogni insidia e consegnare le tavole entro i tempi stabiliti.

Lo sviluppo del progetto meccanico deve nascere, su un foglio bianco, con la matita ed un caffè.

Questo è il mio metodo. Questo è il metodo che consiglio ai più giovani.

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Titolare della Innomec Studio di Ingegneria

L'Ing. Paolo DI CLAUDIO nel 2008 si diploma con il titolo di "Dottore di Ricerca in Ingegneria Meccanica - Progettazione Meccanica" presso l'Università degli Studi dell'Aquila con la tesi di Dottorato: “Sullo studio dei fenomeni termomeccanici che avvengono durante la trasformazione delle SMA” relatore: Prof. Ing. Antonio DE PAULISDurante gli anni del corso di Dottorato approfondisce temi adiacenti la progettazione meccanica, quali: metodi ed approcci in progetti di Ricerca e sviluppo, modelli matematici di calcolo degli stati tensionali, modellazione avanzata mediante il Metodo agli Elementi Finiti, progettazione pneumatica, materiali compositi, Analisi FEM di materiali compositi, Analisi NON LINEARE di materiali compositi mediante metodologie FEM, Sviluppo di algoritimi per l'analisi FEM, Ricerca e Sviluppo di prodotto.Nel 2004 si Laurea in Ingegneria Meccanica presso l'Università degli Studi dell'Aquila con la tesi "Sviluppo di un robot Master-Slave per l'inserimento di cateteri con feedback di forza"Tra Ottobre del 2002 e giugno 2003 sviluppa il progetto di tesi di laurea presso lo Shibaura Institute of Techonlogy di Tokyo, Relatore Prof. Eng. Takashi KOMEDA. Nel 2004 vince il concorso per il Dottorato di Ricerca XX-Ciclo presso L'Università dell'Aquila.