La consulenza nella progettazione meccanica è un’attività che va pianificata nel tempo, soprattutto se si vuole sviluppare un nuovo progetto e raggiungere risultati eccellenti.
Fatico a capire chi si rivolge ad Innomec, per lo sviluppo di un progetto, con la richiesta “Abbiamo bisogno di una Consulenza nella progettazione di una nuova macchina, ma abbiamo poco tempo…dovremmo iniziare la produzione entro un paio di settimane”,e si stupisce alla mia risposta “Mi spiace, ma se i tempi sono questi non posso accettare l’incarico”.
Comprendo che un’Azienda possa perdere il controllo sul fattore tempo, soprattutto quando è impegnata su tanti progetti e cerca, a tutti i costi, di processare internamente la progettazione, ma è necessario prendere coscienza che per ottenere risultati eccellenti è necessario pianificare le attività per poter dedicare il giusto tempo a ciascuna di esse.
Le Aziende che si affidano ad Innomec per la progettazione hanno aspettative alte. Si aspettano che il progetto sia esaminato a fondo, senza lasciare nulla al caso, che le prestazioni della macchina siano notevoli, che non si trascuri la nota estetica, che ci sia l’ottimizzazione di ciascun componente, sia in termini funzionali che di produzione, che le Distinte siano precise…
In altri termini, viene richiesto che il progetto sia ben fatto, sia da un punto di vista funzionale, ergonomico e dimensionale, e che la documentazione non abbia lacune e sia immediatamente fruibile e, soprattutto, che non vengano fuori errori durante le fasi produttive e di collaudo.
Per poter rispondere con efficacia a questa richiesta di eccellenza, oltre ad un aggiornamento continuo e multidisciplinare con il quale accresco le mie competenze, affronto ciascun progetto con l’attenzione e la dedizione che solo l’esclusività può dare.
Quando parlo di esclusività, intendo che scelgo di concentrarmi su un solo progetto alla volta, dallo sviluppo della soluzione costruttiva alle tavole esecutive, convogliando tutta la mia attenzione e tutta la mia maestria sul progetto in corso, per impedire che qualche aspetto possa sfuggire alle attività di valutazione e verifica.
Lavorare il “progetto in corso” in condizione di esclusività, in cui sono costantemente sul pezzo fino a quando il progetto non è pronto per essere messo in produzione, senza che il telefono squilli in continuazione per dover gestire continue richieste di supporto, comporta un notevole sforzo sia in termini organizzativi che di predisposizione “dell’ambiente” allo stato di esclusività, ma la fluidità, l’efficacia e la capillarità con cui le attività di progettazione evolvono non ha eguali.
Per poter predisporre “l’ambiente” allo sviluppo di un progetto in modalità di esclusività, innanzitutto è necessario che documentazione tecnica sia preparata con attenzione, non abbia lacune e sia facilmente fruibile. Questa è la prima condizione mediante la quale il progettista può dedicarsi al progetto in corso, senza che sia interrotto dalle richieste di delucidazioni sul progetto precedente. L’esperienza, una buona capacità di analisi, la capacità di individuare velocemente la soluzione costruttiva più adatta, essere dotati di strumenti e procedure che supportano e velocizzano l’elaborazione, aiutano da un lato ad eseguire un giusto dimensionamento del tempo necessario allo sviluppo del progetto e dall’altro permettono che la programmazione di inizio e fine progetto siano rispettate.
I risultati che puntano ad eccellere, si ottengono con tanta dedizione e soprattutto tanto impegno. Il mio metodo è l’esclusività al progetto in corso