La riservatezza nella buona progettazione meccanica

La riservatezza nella buona progettazione meccanica

Uno degli aspetti del mio lavoro che ho sempre messo ai primi posti, a pari livello con la competenza, è la riservatezza. Ho sempre ritenuto, infatti, che una collaborazione, a maggior ragione se si parla di un progetto di una macchina innovativa, debba basarsi su 3 pilastri fondamentali: competenza, riservatezza ed impegno.

Anche se il concetto di riservatezza è insito nel mio approccio normale alla collaborazione, e chi ha lavorato direttamente con me sa di cosa parlo, ho voluto che tutte le attività di consulenza e collaborazioni sviluppate con Innomec siano confinate, prima che dall’etica, da accordi di riservatezza (NDA) ben strutturati, per dare una garanzia in più alle Aziende che hanno deciso di affidare ad Innomec la progettazione di una loro macchina, che sia di routine o che contenga importanti innovazioni.

L’accordo di riservatezza (NDA) che ormai per consuetudine, invio firmato al mio interlocutore immediatamente dopo il primo contatto, ancor prima che sia valutata la possibilità della collaborazione, può essere sintetizzata in 5 elementi principali:

  1. Come definire “informazione riservata”: questa definizione si rende necessaria perché non tutte le informazioni sono classificabili come informazioni riservate, ed è un bene che non lo siano. E’ ovvio, che il riserbo debba essere sempre massimo, ma non tutte le informazioni possono essere riservate, altrimenti la collaborazione, e lo scambio delle informazioni si appesantiscono di procedure, che sebbene siano ottimizzate, presuppongono che gli scambi siano effettuati su “canali” sicuri. Ovvero che vi sia la garanzia che solo il personale autorizzato possa ricevere l’informazione classificata. Se tutte le informazioni venissero considerate “classificate riservate” si renderebbe impossibile anche il normale svolgimento delle operazioni ordinarie di progettazione.

  2. Come deve essere maneggiata l’informazione riservata: questo è uno degli aspetti più delicati e complessi da gestire. Infatti, una volta che l’informazione riservata entra nel progetto, deve essere attivato il protocollo di tracciamento delle “informazioni riservate” con il quale si tiene traccia, per ciascun documento emesso, quale informazione riservata è inclusa nel documento e quindi, quale livello di classificazione eredita.

  3. Come gestire l’informazione una volta che la collaborazione si è conclusa: conclusa la collaborazione, che generalmente avviene con la messa in servizio della macchina, le informazioni classificate riservate, vengono cancellate da tutti i sistemi di archiviazione di Innomec ed all’Azienda Cliente viene inviato un documento con l’attestazione dell’elenco dei dati eliminati. Spesso ci viene richiesto, per poter avere un supporto puntuale dopo la messa in servizio della macchina, di non eliminare le “informazioni classificate riservate” , ma rimandare l’eliminazione a comunicazione dell’Azienda Cliente.

  4. Durata del contratto: La durata del contratto è stabilità normalmente in un anno dalla fine della collaborazione. Questo significa, che l’Azienda Cliente, una volta conclusa la collaborazione, può continuare a scambiare con Innomec informazioni che classifica come “informazioni riservate” (generalmente per le operazioni di realizzazione, messa in servizio, assistenza post vendita) e queste saranno tutelate con le stesse modalità avute durante la collaborazione vera e propria.

  5. Durata della riservatezza: Tutte le informazioni avute per lo svolgimento di un progetto vengono tutelate con il massimo riserbo per almeno 5 anni dalla data di fine progetto. Le informazioni classificate riservate invece non hanno scadenza, se non quella naturale. Quindi, indipendentemente dalla durata del contratto, le informazioni classificate riservate non potranno mai essere divulgate fino a che l’Azienda Cliente non le rende di dominio pubblico.

Un atto dovuto? Forse no, ma il rispetto dell’etica professionale, della salvaguardia di chi ha deciso di condividere con me le sue ambizioni per affidarmi l’incarico di progettare una sua macchina è qualcosa in cui credo molto, e che ho molto cuore.

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Titolare della Innomec Studio di Ingegneria

L'Ing. Paolo DI CLAUDIO nel 2008 si diploma con il titolo di "Dottore di Ricerca in Ingegneria Meccanica - Progettazione Meccanica" presso l'Università degli Studi dell'Aquila con la tesi di Dottorato: “Sullo studio dei fenomeni termomeccanici che avvengono durante la trasformazione delle SMA” relatore: Prof. Ing. Antonio DE PAULISDurante gli anni del corso di Dottorato approfondisce temi adiacenti la progettazione meccanica, quali: metodi ed approcci in progetti di Ricerca e sviluppo, modelli matematici di calcolo degli stati tensionali, modellazione avanzata mediante il Metodo agli Elementi Finiti, progettazione pneumatica, materiali compositi, Analisi FEM di materiali compositi, Analisi NON LINEARE di materiali compositi mediante metodologie FEM, Sviluppo di algoritimi per l'analisi FEM, Ricerca e Sviluppo di prodotto.Nel 2004 si Laurea in Ingegneria Meccanica presso l'Università degli Studi dell'Aquila con la tesi "Sviluppo di un robot Master-Slave per l'inserimento di cateteri con feedback di forza"Tra Ottobre del 2002 e giugno 2003 sviluppa il progetto di tesi di laurea presso lo Shibaura Institute of Techonlogy di Tokyo, Relatore Prof. Eng. Takashi KOMEDA. Nel 2004 vince il concorso per il Dottorato di Ricerca XX-Ciclo presso L'Università dell'Aquila.